“BEACH WAVES” LA NUOVA FRONTIERA DELLE ONDULAZIONI

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Questo trattamento, che si ispira agli hairlook sfoggiati dalle modelle viste sfilare sulle passerelle di moda delle collezioni primavera estate 2014, è molto attento a preservare la salute dei capelli dalla radice fino alle punte affidandosi ad un effetto naturale che esalta delle ONDE ELASTICHE E MORBIDE. In cosa consiste e come si realizza:  Il massimo delle sue potenzialità si ottiene sui capelli lunghi, ma anche sulle chiome di media lunghezza, che grazie a delle discrete onde suggeriscono un look sauvage particolarmente seducente e femminile.  Chi non ha i capelli mossi può ricreare l’effetto BEACH WAVES grazie al nuovo servizio presentato da L’ORÉAL PROFESSIONNEL, con cui sarà facile realizzare delle onde effetto spiaggia che durano fino a 8 settimane. Dopo il trattamento. Il risultato finale è davvero sorprendente e trendy, si tratta comunque di una tecnica veloce che si articola però in diversi step: la tecnica Beach Waves si compone infatti di 5 fasi al termine delle quali sulla chioma compariranno delle morbide e sinuose onde che puntano a valorizzare un volume soft e sofisticato. FOTO : IL SALONE DI VIA MESSINA I SARGASSI   #ilsalonediviamessina #isargassi #PERMANENTE#BEACH#WAVES#L'OREAL#TECNICA   #ilsalonediviamessina #isargassi #PERMANENTE#BEACH#WAVES#L'OREAL

SEMPRE ALL’AVANGUARDIA: La ” Beach Waves ” rappresenta una innovazione nel campo delle ondulazioni ma la vera rivoluzione avverrà con l’arrivo in Italia della Digital Perm Grazie alla Digital Perm, una permanente a caldo di invenzione giapponese che dura quattro mesi, si possono avere onde più morbide e di dimensioni diverse rispetto alla permanente tradizionale. Ed è subito star-mania: Victoria Beckham e Kate Middleton non hanno in comune solo due mariti modello principe azzurro (uno per il calcio e l’altro per nascita) o la passione modaiola (la prima taglia, cuce e indossa, la seconda compra e basta), ma da qualche mese anche i capelli, lunghi oltre le spalle, scuri il giusto e acconciati in onde morbide che i parrucchieri più trendy chiamano boho waves. A prima vista, questi riccioli sapientemente acconciati sembrano naturali, in realtà sono il frutto di lunghe sedute con spazzola a rullo, pinze e phon che però, a lungo andare, rischiano di danneggiare i capelli. Che fare, dunque, per essere Posh senza rimetterci la testa? La soluzione si chiama Digital Perm, altrimenti nota come hot perm, ovvero una permanente digitale di invenzione giapponese nella quale vengono utilizzati ferri caldi, la cui temperatura viene regolata da una macchina con un display digitale (da cui il nome), per creare onde più morbide e di dimensioni diverse rispetto alla permanente tradizionale e solo laddove si vuole, ovvero sull’intera lunghezza dei capelli, trattati con una soluzione chimica simile a quella della vecchia permanente, come pure dalla metà in giù, per un look più naturale. Non solo. La digital perm, che dura quattro mesi e si può ripetere senza controindicazioni, è l’ideale anche per chi ha già un riccio ribelle di suo, perché lo ammorbidisce e toglie quellanota crespa che fa subito disordinato. «Celebrità come le gemelle Olsen o Jennifer Aniston hanno dato popolarità alle onde boho – ha spiegato al Daily Mail Christian B. Toth del salone londinese Eleven Hair, il primo a portare la nuova permanente nel Regno Unito all’inizio dell’anno – e ora anche le donne comuni vogliono la Digital Perm, perché una volta a casa i capelli sono facili da gestire e danno un’immagine naturale ma tremendamente sexy». http://youtu.be/avmqfDJW1co       Alcuni cenni su come funziona il principio dell’ondulazione dei capelli: La permanente  È un trattamento normalmente praticato, che consiste nell’avvolgere i capelli, riuniti in ciocche intorno ad una serie di bigodini, il cui raggio determinerà l’intensità del riccio. La forma naturale dei capelli è determinata dalla disposizione delle catene peptidiche che formano il capello e dai legami trasversali che le tengono unite. Tali legami sono soprattutto ponti peptidici,disolfurosalini e idrogeno. Mentre nella normale messa in piega sono i legami idrogeno e salini che si rompono con acqua e si ricombinano durante l’asciugatura, nella permanente si rompono e si ricombinano i legami disolfurici. In passato, prima del 1941, la rottura di questi legami si otteneva con acqua ed alta temperatura, utilizzando ferri caldi o bigodini elettrici scaldati oltre i 100 °C, oppure con soluzioni di sali alcalini caldi, come boracesolfiti o bisolfiti (generalmente di sodio) e i ponti disolfuro si riformavano durante il raffreddamento. Oggi la permanente si ottiene chimicamente per scissione riduttiva dei ponti disolfuro e la loro successiva ricostruzione ossidativa.[1] Mentre i capelli sono in posa con i bigodini, viene loro applicato un prodotto alcalino contenente generalmente tioglicolato di ammonio, oppure acido contenente monoesteri glicolici o glicerina e acido tioglicolico che scioglie i legami disolfurici. In seguito si applica una lozione ossidante, detta comunemente “neutralizzante”, contenente bromati alcalini o perossidi (di solito acqua ossigenata), che ricompone i legami disolfurici dei capelli, stabilizzando la nuova forma del capello. Un trattamento completo dura generalmente non meno di un ora. Applicazioni troppo rapide del “neutralizzante”, non ricomponendo integralmente tutti i ponti disolfuro, rischiano di danneggiare la struttura del capello lasciandolo più fragile. #ilsalonediviamessina #isargassi #PERMANENTE A CALDOPRIMI MODELLI DI MACCHINARI PER PERMANENTI A CALDO

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