I tweet di un medico inglese riportano l’attenzione sull’ipotetico legame tra tinture e incremento del rischio di cancro al seno. Puntare su prodotti naturali.
Da qualche giorno sui media Nazionali circola questa notizia e visto che quotidianamente nel nostro Salone dobbiamo affrontare la questione con le nostre clienti, abbiamo deciso di dirvi cosa ne pensiamo, sul nostro blog !
La prima domanda che ci fanno le nostre clienti, è la seguente : “avete tinture vegetali ?
Senza ammoniaca ? “
La seconda : “ la tintura fa male alla mia salute ?” .
Per quanto riguarda la prima domanda , partendo dall’ammoniaca non possiamo che confermare il fatto di quanto le aziende, attraverso il loro marketing siano brave a distogliere l’attenzione del consumatore , dal problema primario creandone uno secondario e a volte fittizio. Oggi la parola d’ordine è quella del : “ NON CONTIENE “
Basta usare nell’etichetta e soprattutto nella pubblicità , la formula magica : Non contiene Olio di Palma, Polifosfati, solfati , Ammoniaca ecc. ecc. e il gioco è fatto.
Per quanto concerne il non contiene l’ammoniaca, le aziende dicono il vero ma omettono di dire che in tutte le tinture ad ossidazione è presente la MEA.
La MEA si ottiene facendo reagire ossido di Etiliene e ammoniaca in condizioni di temperatura e pressione ben precisi e ha una doppia funzione: è sia ammina che alcool. Quindi la MEA non è altro che un derivato dell’ammoniaca!
Passiamo ora alla questione delle tinture vegetali.
Moltissime aziende si nascondono dietro a nomi di erbe esotiche , a confezioni verdi piene di foglioline o gialle con in bella mostra dei Girasoli, alberi della vita ecc. ecc.
Tutte bufale??
In linea di principio sarebbe bene, leggere l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) e diffidare di quei prodotti che offrono un ampia gamma di nuances (scala di colori\sfumature) . l’INCI è’ un acronimo internazionale utilizzato per indicare in etichetta i diversi ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico. Viene usata in tutti gli stati membri dell’UE e in molti altri paesi nel mondo, tra i quali USA, Russia, Brasile, Canada e Sudafrica.
Visto che non siamo tutti dei chimici per capire se all’interno del prodotto ci sono dei componenti da evitare , potete usare il BIODIZIONARIO (http://www.biodizionario.it/biodizio.php) o siti similari come il NUOVO BIODIZIONARIO (https://www.ecobiocontrol.bio/nuovo-biodizionario/)
Le uniche eccezioni per quel che riguarda il mondo della colorazione vegetale sono quelle sostanze, che da sempre le donne hanno utilizzato per abbellirsi la chioma come: Hennè, camomilla, mallo di noce ecc. ecc.
Il problema di questi prodotti , laddove veramente vegetali, è che devono essere lasciati in posa per molto tempo, sono spesso maleodoranti, danno dei risultati a seconda di dove agiscono , hanno una scelta limitatissima di “nuances” e soprattutto non coprono i capelli bianchi e se lo fanno il rischio di riflessi indesiderati è altissimo.
Un’altra cosa che si deve sapere è che spesso “le Erbe” che non presentano etichetta e ancor peggio l’INCI possono essere “truccate”.
A volte si vedono in commercio Hennè di colori che vanno dal nero al biondo, che colorano velocemente e che coprono bene i capelli bianchi.
Nella migliore delle ipotesi sono dei prodotti che hanno all’interno pigmenti alimentari o di sintesi atossici o come facciamo nel nostro salone, informandone la cliente , con l’aggiunta di colorazioni temporanee.
Nel peggiore dei casi questi prodotti hanno all’interno coloranti a base di metalli pesanti o pigmenti pre-ossidati……..Alla faccia dell’ecologia.
In ultima, particolare attenzione và alla conservazione di tutti quei prodotti naturali. In natura esistono dei conservanti naturali, ma questi permettono di conservare il prodotto per un periodo di tempo molto limitato (polveri escluse)……..avete mai visto scadenze su quei prodotti che si dichiarano vegetali
al 100% ?
Per quel che riguarda la seconda domanda, ci associamo a tutti gli studi che esistono e che sono stati fatti dai centri di ricerca più importanti al mondo , inoltre la tintura per capelli ad ossidazione è un prodotto che viene commercializzato da oltre 80 anni (1906-07: il chimico francese Eugene Schueller inventa il colorante sintetico per capelli ) e che milioni di donne in tutto il globo la utilizzano, permettendoci di avere dati statistici chiari ed inequivocabili.
Questi dati ci dicono che la tintura per capelli , contiene delle sostanze mutogene come le ammine aromatiche, che rendono le tinture non sicure.
Nelle tinture scure la quantità di ammine aromatiche è molto più alta rispetto alle tinture chiare.
Considerando che la Comunità Europea, così come in altri paesi del mondo, non si esprime con chiarezza sulla normativa. In merito a queste sostanze ed alcune molecole sono ‘ammesse con riserva’ e, poiché la loro presenza nella formulazione migliora i risultati cosmetici del prodotto, nessuna azienda li elimina completamente.
L’associazione nazionale imprese cosmetiche, attraverso il suo sito ci espone il suo unto di vista, sostenendo che per rispettare quanto previsto dalla legge, i produttori, prima di immettere i coloranti sul mercato, li fanno controllare da un esperto qualificato, che compie un’attenta e accurata valutazione della loro sicurezza. Inoltre, andando ben oltre a quanto previsto obbligatoriamente dalla legge, i produttori forniscono in etichetta importanti avvertenze e istruzioni d’uso, così da favorire un impiego sicuro del prodotto.
In aggiunta a questo, l’industria dei coloranti per capelli europea e italiana sta anche lavorando con la Commissione europea, in particolare con il suo Comitato Scientifico sulla Sicurezza del Consumatore (SCCS), raccogliendo e fornendo tutti i dati sulla sicurezza delle sostanze coloranti per capelli.
http://www.abc-cosmetici.it/prodotti/capelli-prodotti/sicurezza-dei-coloranti-per-capelli/
Per completezza di informazione forniamo alle consumatrici un idea dei rischi quotidiani, presi da libro “scienza della cura dei capelli di Charles Zviak,
per meglio comprendere la scelta migliore per le vostre esigenze